Cipro, Acts of Young People: quello che resta. Blog dei volontari
Ormai sono passati quattro mesi dall’esperienza fatta a Cipro nel corso del progetto “ACTS OF YOUNG PEOPLE” tenutosi a Nicosia, nel dettaglio a Pedoulas, dal 25 al 29 aprile. Quello che resta, dopo progetti di questo genere, è un intero mondo da scoprire e ricavare ogni giorno, un mondo che, di passo in passo, rende possibile l’acquisizione di molteplici consapevolezze.
Il viaggio a Cipro è stato un viaggio travagliato, questo perché, nonostante il nostro paese vanti, a dir delle istituzioni, ottimi collegamenti, la realtà offre uno scenario ben differente. E’ stata una vera e propria avventura, un’avventura che ha reso possibile però connettersi, sin da subito, a quello che è lo spirito e l’animo più intrinseco di Cipro che, almeno io, vedevo per la prima volta. Arrivati a Pedoulas, nonostante la mancanza di sonno, abbiamo iniziato subito a lavorare. Eravamo stanchi, ma è stato ugualmente facile: l’accoglienza e l’organizzazione hanno permesso a tutti noi di sentirci subito parte di un’unica famiglia o forse meglio dire, cittadini attivi pronti a lottare per la stessa causa. Ci siamo conosciuti e, dopo diversi giochi e presentazioni di rito, ci siamo immersi nei lavori di gruppo, lavori attraverso i quali sono emerse le diverse realtà dei differenti paesi aderenti al progetto! Non sono rimasta molto sorpresa a dire il vero, l’Italia deve farne di strada per mettersi in pari con il modello europeo e, soprattutto, con il modello giusto, equo e democratico a cui si auspica da secoli, modello che viene spesso eluso da una politica corrotta e poco attenta ai bisogni dei cittadini, soprattutto di quelli più giovani. In Italia la democrazia è un fantasma che molti inseguono da tempo, lo stesso vale per la partecipazione attiva dei cittadini che, nonostante diverse associazioni, nonostante diverse mobilitazioni, anche di singoli individui, vengono spesso lasciati in disparte, non vengono ascoltati, con la conseguenza di una mancata fiducia da parte di questi ultimi che spesso preferiscono allontanarsi dalla vita sociale e politica mettendo da parte i propri sogni e i propri progetti per perseguire quell’insano egoismo che attanaglia, da anni, il nostro paese, un egoismo che rende i cittadini soli e non li fa invece progredire verso progetti di cambiamento concreti. Le idee e le proposte emerse durante questo progetto breve – unica pecca – ma intenso, sono tasselli importanti che si spera, un giorno possano rompere le mura di questi progetti e arrivare ai nostri politici, per fare in modo che, realmente, i giovani e i cittadini possano essere parte attiva del cambiamento. Quello che conta, sicuramente, è il fatto di aver acquisito nuove consapevolezze: la consapevolezza di non essere soli, la consapevolezza di poter contribuire realmente a qualcosa, anche in piccolo, nonostante il paese di nostra provenienza non renda spesso facile o accessibile tale volontà. Un ringraziamento va anche ad associazioni come Inco Molfetta che rendono possibile per molti giovani effettuare esperienze all’estero, esperienze che non solo sono utili a livello personale, ma, inevitabilmente, si riflettono nel quotidiano e nel generale, rendendoci tutti parte di un’unica grande comunità, una comunità che può cambiare solo con l’impegno di tutti, nessuno escluso.