''It was the best of times, it was the worst of times'' Blog

21.08.2020 Kristina Djordjevic

Scrivere questo blog era uno dei compiti più difficili che dovevo fare per due motivi principali:

La prima domanda era: come descrivere su una sola pagina un’esperienza di un anno, ma che mi sento come se fossero almeno 5?

E poi, come scrivere senza ripetere le parole degli altri dicendo che il volontariato europeo ti fa crescere, ti da la possibilità  di conoscere la cultura del Paese in modo unico, che ti permette di fare amicizia con gente assolutamente meravigliosa? Cosa per cui io comunque sono d’accordo.

07/03/2020

Siccome ho già vissuto all’estero e ho fatto parecchi progetti e programmi di volontariato, scambi ecc, pensavo che le mie aspettative fossero giuste e che fossi già pronta a superare tutti gli imprevisti che sarebbero potuti accadere quando vai lontano dalla tua terra. Però, ovviamente, mi sbagliavo. 

La mia storia inizia il 30. luglio 2019, quando sono arrivata a Molfetta, la città delle persiani verdi. La città del cibo così buono per cui vale la pena ingrassare. La città della gente più accogliente che abbia mai visto. La perla della Puglia, ancora nascosta ai numerosi turisti (per fortuna). Dai primi giorni mi ero innamorata del modo di vivere del Sud, delle tradizioni, dei dialetti, dei film di Checco Zalone, delle feste, grazie soprattutto alla mia mentor, la sua famiglia e tutte le persone che ho conosciuto in giro. Per la prima volta è stato così facile (per una straniera con un basso livello d’italiano) avvicinarsi alla gente del luogo e sentirsi veramente a casa. 

Dall'altra parte, la vita nell’associazione InCo è andata ugualmente bene. Ho avuto l’opportunità di svolgere tante attività diverse e interessanti, di esplorare il mondo dello youth work, della radio, dell’europrogettazione, della gestione dei canali social ecc, e così ottenere competenze e un’idea per la mia carriera futura. 

E giusto quando pensavo di essere stata abbastanza fortunata e che la vita fosse bellissima, all'improvviso mi sono trovata in piena pandemia, nel focolaio dell’Europa. Anche se alcuni volontari hanno deciso di andarsene, la mia decisione era:  #iorestoacasa (e in quel momento la mia casa era a Molfetta) e di vivere questa nuova realtà (anche se sembrava proprio surreale!) come tutti gli Italiani: guardando ogni puntata della serie ‘’Il decreto’’, cantando ‘’azzurro’’ sul balcone, imparare a cucinare… Proprio in questi tempi difficili, ho scoperto la solidarietà vera tra la gente.

Cercando di essere breve, vorrei finire qui. Questa è stata la mia esperienza di volontariato di un anno nel Belpaese (ora capisco anche perché il termine si usa come sinonimo d’Italia). Nonostante ogni esperienza sia unica per ognuno di noi, la cosa in comune per tutte è che ti cambia veramente, in maniera inimmaginabile. Alla fine, spero che anche io abbia cambiato in qualche modo la vita delle persone che ho incontrato, o almeno lasciato un bel ricordo.