L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile: tra globale e locale
Il cambiamento climatico, la protezione ambientale e il consumo responsabile sono temi che negli ultimi anni si sono affermati come protagonisti di studi scientifici, ricerche e dibattiti e, al contempo, si sono guadagnati una grande copertura mediatica e una posizione di rilievo nelle agende politiche di molti governi. A sottolineare la sempre maggior importanza rivestita da tematiche come queste, le Nazioni Unite (ONU) - organizzazione fondata nel 1945 con l’obiettivo di preservare la pace tramite la cooperazione internazionale - hanno sviluppato un piano di azione rivolto ad affrontarle: l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.
L’Agenda, adottata nel 2015 e avente come obiettivo generale quello di rafforzare la pace e la prosperità del pianeta e delle persone, illustra un piano della durata di 15 anni per raggiungere i 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals, abbreviati in SDGs) entro il 2030. Questi obiettivi, divisi in 169 traguardi, hanno lo scopo di stimolare tutti gli Stati e gli stakeholder coinvolti ad agire in maniera coordinata e strutturata in aree di importanza critica per il pianeta e per l’umanità. Con il fine di guidare il mondo verso un cammino sostenibile, gli obiettivi sono distribuiti a ricoprire tutte e tre le dimensioni dello sviluppo sostenibile: economica, sociale ed ambientale.
Alla base dell’Agenda 2030 c’è il riconoscimento della povertà come principale sfida globale e minaccia allo sviluppo sostenibile. Si sottolinea anche come ridurre la povertà vada di pari passo col trovare soluzioni a vari bisogni sociali. Comporta quindi lo sviluppo di strategie per migliorare la salute e l’educazione, ridurre le disuguaglianze e promuovere la crescita economica, tenendo sempre in conto il cambiamento climatico e la necessità di preservare il pianeta. Visto il carattere universale dell’Agenda 2030, la sua adozione a livello locale e un impegno attivo degli attori coinvolti risultano fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. L’attuazione dell’Agenda 2030 risulta essere quindi una responsabilità condivisa da tutti: istituzioni nazionali, governi locali, cittadini, società civile, media, settore privato, comunità scientifica, ecc.
A livello nazionale è quindi stata approvata la Strategia Nazionale per lo sviluppo Sostenibile (SNSvS), strutturata in cinque aree - Persone, Pianeta, Prosperità, Pace e Partnership - in cui si sviluppano obiettivi specifici basati sull’analisi della realtà italiana per il raggiungimento dello sviluppo sostenibile promosso dall’Agenda dell’ONU. A livello provinciale, coerentemente con la Strategia Nazionale e con l’Agenda 2030, la Provincia Autonoma di Trento è impegnata nel definire una Strategia provinciale per lo Sviluppo Sostenibile (SproSS) che declini degli obiettivi specifici a livello territoriale. Il documento preliminare della SproSS (14 dicembre 2020) ha stabilito 20 obiettivi provinciali di sostenibilità, definendo le linee d’azione per lo sviluppo di 5 modelli di futuro sostenibile, per un Trentino: più intelligente, più verde, più connesso, più sociale, più vicino ai cittadini. Per la stesura del documento finale è stato inoltre avviato un processo partecipativo, aperto a tutta la comunità ed attualmente in corso, per permettere a tutti gli attori coinvolti di contribuire all’identificazione delle principali strategie e azioni da attuare per raggiungere gli obiettivi strategici di sostenibilità.
Nel frattempo, gli esempi di realtà trentine che già stanno contribuendo al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile attraverso progetti specifici e buone pratiche di sostenibilità sono numerosi. Alcuni dei 20 obiettivi provinciali sono collegati, ad esempio, all’obiettivo 6 dell’Agenda 2030, che ha lo scopo di garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell'acqua e delle strutture igienico-sanitarie. Le azioni intraprese in questo ambito si focalizzano sul massimizzare l'utilizzo efficiente dell'acqua per eliminare lo spreco, oltre che ridurre l'inquinamento delle acque attraverso la promozione del riciclaggio e riuso dei materiali. In Trentino è stata rilevata una grande fiducia nella bontà dell'acqua del rubinetto, dovuta probabilmente alla consapevolezza delle azioni di monitoraggio e tutela che vengono effettuate regolarmente dalla Provincia, che portano ad una maggiore conoscenza oggettiva dei punti di forza e di debolezza presenti sul territorio e all'attivazione di buone pratiche per una gestione più sostenibile di questa risorsa. Altre azioni locali sono state intraprese per affrontare l’obiettivo 12 dell’Agenda ONU, che si focalizza su come garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo. In particolare, la strategia provinciale si concentra sulla riduzione sostanziale della produzione di rifiuti attraverso la prevenzione, la riduzione, il riciclaggio e il riutilizzo. Si punta quindi ad un’economia circolare integrando pratiche di sostenibilità in tutti i settori dell’economia per migliorare l’efficienza dell’uso delle risorse naturali e abbattere la produzione di rifiuti. Un ulteriore traguardo dell’Agenda 2030 che viene affrontato da più progetti locali è l’obiettivo 13, che punta alla lotta al cambiamento climatico e alle sue conseguenze. Dato che gli effetti del cambiamento climatico rischiano di compromettere la possibilità di raggiungere uno sviluppo sostenibile, le iniziative provinciali in questo ambito sono indirizzate, da un lato, all’integrazione nelle politiche locali delle misure di contrasto ai cambiamenti climatici, e dall’altro, al miglioramento dell’istruzione e sensibilizzazione su questa tematica.
Le azioni che sono state attuate e i progetti concreti che sono stati avviati nell’ambito dello sviluppo sostenibile a livello locale sono numerosi e, riportati dal sito internet della Provincia Autonoma di Trento come esempi di buone pratiche, possono sicuramente sensibilizzare la comunità su tematiche di primaria importanza nel contesto attuale, nonché essere d’ispirazione per la creazione di un’azione collettiva, basata su sinergie locali, con lo scopo di raggiungere uno sviluppo sostenibile.