Un racconto del Cineforum "Go Green: un passo green al giorno per un futuro sostenibile"
Nella sera del 21 febbraio si è tenuto presso la Bookique di Trento un cineforum all’insegna della carne coltivata: parte del progetto Go Green di InCo, e nato dalla collaborazione tra InCo e il gruppo studentesco CLIMA3T, l’evento ha previsto la proiezione di un video documentario dal titolo La carne coltivata ci salverà? Ha poi seguito una fase di discussione collettiva, in cui i presenti hanno intrapreso uno scambio di idee ed opinioni con i due esperti giunti per l’occasione: Nike Schiavo e Luciano Conti, rispettivamente ricercatrice e professore presso il dipartimento di Biologia dell’Università di Trento, e da tempo attivi nella ricerca sulla carne coltivata.
In un concentrato di circa 45 minuti, la proiezione ha snocciolato lo stato dell’arte della produzione di carne coltivata nel mondo, notandone le potenzialità ma anche gli attuali limiti, in primis i suoi costi elevati e macchinosità dei processi. Ciononostante, sono sempre di più nel mondo coloro che scelgono di credere nelle potenzialità della carne coltivata e che investono nella sua ricerca e sviluppo per un futuro più sostenibile ed etico, in cui questa nuova risorsa a minore impatto ambientale saprà affiancarsi al mercato della tradizionale carne da macello.
Stimolato dalle numerose informazioni fornite dalla proiezione, il gruppo dei presenti si è poi cimentato in un dibattito collettivo con il contributo dei due esperti, i quali hanno fornito spiegazioni ma anche proposto quesiti intriganti e dalla risposta tutt’altro che immediata. Tra i temi emersi, la scelta del governo italiano di opporsi alla crescita del settore, vietandone la produzione e il consumo sul proprio territorio: scelta saggia o mossa politica che rischia di lasciare l’Italia indietro in un settore di elevato valore strategico per il nostro futuro? Ancora, l’uso dell’espressione carne sintetica, spesso con valore dispregiativo, nonostante il processo parta da elementi del tutto naturali e non sfiguri a paragone con molti altri prodotti comunemente presenti sul mercato e comunque soggetti a processi chimici (o del tutto creati in laboratorio), ma nonostante ciò ben accetti dal pubblico, come molti farmaci, integratori e alimenti. Infine, rassicuranti informazioni arrivano circa il grado di sicurezza della carne coltivata, prodotta in abbienti sterili e controllati, con formule che mirano a replicare lo stesso quadro nutrizionale della carne da macello, senza tra l’altro dover introdurre antibiotici e steroidi spesso usati con eccessivo zelo nell’attuale industria della carne.
La serata si è chiusa con una generale soddisfazione dei presenti, certamente più consapevoli sul tema. Il bilancio è stato chiaro: la carne coltivata presenta indubbie potenzialità, dal rendimento del processo rispetto agli allevamenti al minore impatto ambientale, per finire sulla possibilità di sostituire gli allevamenti intensivi con strutture più etiche, da cui ottenere prodotti di maggiore qualità senza per questo dover spegnere vite animali, e concedendo loro condizioni di vita assai migliori. Queste caratteristiche di grande pregio sono, però, destinate a rimanere un miraggio senza una scelta collettiva di investire e credere nella carne coltivata, passando anche per doverose campagne di informazione e con il coraggio da parte dei consumatori di lasciarsi alle spalle pregiudizi e paure, necessarie se si vuole passare al modello economico-sociale più sostenibile di cui abbiamo tanto bisogno in questo nostro antropocene.
Se volete saperne di più, non esitate a guardare anche voi il documentario La carne coltivata ci salverà?, disponibile comodamente su YouTube. Inoltre, se vi ritenete persone curiose e volete cimentarvi in discussioni stimolanti sui temi caldi della sostenibilità che più vi interessano, non perdetevi i prossimi cineforum di InCo e CLIMA3T presso la Bookique di Trento. Non ve ne pentirete!